Sasso - Cascata Castel Giuliano

 

L’escursione parte dal piccolo borgo di Castel del Sasso o semplicemente Sasso.

Sasso, frazione di Cerveteri, scrigno medievale, è cinto da mura merlate che racchiudono il nucleo storico con  la piccola chiesa di Santa Croce al Sasso e il castello, antica dimora dei Marchesi Patrizi. Lasciato l’abitato, dopo un breve tratto asfaltato, entriamo nell’antica strada che  porta a Castel Giuliano. Questa, dopo poche centinaia di metri, diventa sterrata e incontra oliveti, campi di grano e monti, dominati da splendidi querceti. Dopo aver preso una sua diramazione si arriva ad un antico ponte e alla nostra meta, la cascata di Castel Giuliano.

Caratteristiche tecniche: il percorso partendo da Sasso (310mt. S.l.m.) ha uno sviluppo di circa 30 km con saliscendi mai proibitivi. Non presenta grandi difficoltà ad eccezione di due dislivelli da affrontare con attenzione.

Come arrivare: Auto propria  autostrada A12 (Roma-Civitavecchia) uscita Cerveteri/Ladispoli, seguire la SS1 Aurelia direzione Civitavecchia; girare a destra sulla Strada provinciale Via Furbara-Sasso fino alla piazza del paese di Sasso.

Vi aspetto e Buon divertimento

Facile

richiesta minima esperienza in mtb



Bosco di Manziana- "caldara"- Castel Giuliano

Caldara di Manziana
Caldara di Manziana

 

Percorso facile, ottimo per chi vuole avvicinarsi alla mtb ma che è di grande interesse per chi ama i luoghi naturalistici senza dimenticare il fascino di luoghi ricchi di storia.

Descrizione: l’escursione parte, con strada sterrata, dal bosco di Manziana con le sue magnifiche querce che ci accompagnano fino all’uscita. Dopo un breve tratto di stradine interpoderali si entra nel Monumento naturale regionale Caldara di Manziana.  Visitata la solfatara, percorriamo un breve tratto della provinciale che unisce Sasso a Manziana arrivando ad una antica strada sterrata. Questa ci porterà, tra oliveti, campi di grano e monti, dominati da querceti,  al piccolo Borgo di Castel Giuliano.

Facciamo ritorno verso Manziana attraverso stradine, sentieri e l’emozione di un piccolo guado.

Caratteristiche tecniche: lunghezza di circa 30 km con una sola discesa da affrontare con attenzione. Le salite da affrontare sono brevi e mai proibitive.

Come arrivare: Auto propria SS2 Via Cassia direzione Viterbo. Treno per Viterbo dalla Stazione Roma Ostiense, Roma Trastevere, Roma San Pietro fermata Manziana-Canale Monterano

 

Vi aspetto e Buon divertimento

Facile

richiesta minima esperienza in mtb



Grande anello della Tolfa

 

Il giro, impegnativo, (in questa versione) nasce dall’esigenza di aggiornare e aggirare i molti ostacoli che purtroppo, negli anni, hanno reso quasi del tutto impossibile compiere splendidi percorsi, tra cui anche quello intorno a Tolfa e i suoi Monti.

Descrizione il punto di partenza è il già collaudato ampio slargo sulla provinciale per Allumiere in corrispondenza dell’incrocio per la località “La Bianca” (il punto è indicato da una grande insegna turistica). Da qui, seguendo le motivazioni elencate in premessa, lascio alla mia fantasia una serie di possibilità tutte validissime che prevedono il passaggio presso antichi eremi, i siti delle storiche cave di allume o le ferriere di Tolfa. Si tratta di segmenti di percorso molto diversi tra loro con difficoltà più o meno accentuate che assecondano il periodo in cui viene fissata la data di partenza. In breve si possono scoprire angoli sconosciuti della nostra regione legati a vicende e periodi storici in un contesto naturalistico unico tra foreste di faggi, querce e Castagni. Terminato il primo terzo del giro si entra nella parte più dolce della gita su strada semiabbandonata e ottimo sterrato. Con le mtb si compie un lungo abbraccio ai monti della Tolfa fino ad arrivare al borgo della Farnesiana. Si procede così in piacevole saliscendi con vista mozzafiato dapprima sulla Rocca di Tolfa, per passare poi sulla valle del Fiume Mignone per poi scorgere il Monte Fogliano (presso il Lago di Vico) e il paese di Montefiascone (presso il lago di Bolsena). Progressivamente si perde quota, si cambia esposizione e temperatura e da un paesaggio pressoché montano si arriva ad accarezzare le dolci colline della maremma laziale Proprio in questo contesto si trova il pregevole e minuscolo borgo della Farnesiana tappa del nostro girovagare. Questo è caratterizzato dalla Chiesa neogotica, dal piccolo laghetto e dagli antichi granai. Dopo una adeguata sosta per apprezzare la bellezza del luogo e un buon caffè si riparte per affrontare l’ultima e impegnativa parte dell’anello. Si tratta di una salita di 7/8 km a tratti ripida su fondo perfetto (si tocca e si supera il 15%). Si riguadagna, nello splendido bosco, i quasi 600 m persi in precedenza. In autunno la fitta macchia mediterranea si colora del rosso acceso degli ottimi frutti del corbezzolo. Si raggiunge il crinale e affrontati gli ultimi strappi si arriva presso Allumiere e quindi al punto di partenza di questo anello che rimarrà ben inciso nella mente e nel cuore di chi avrà avuto la fortuna di viverlo.

Caratteristiche tecniche: come già spiegato data la molteplice diversità iniziale del tracciato il percorso in questa versione è impegnativo. Il dislivello può variare da un minimo di 700 m ad un massimo di 900. La lunghezza si attesta sui 40 km. La difficoltà tecnica di guida può variare ma rimane di natura media con dei piccoli tratti più impegnativi che sarà mia cura segnalare.

 

Vi aspetto e Buon divertimento

Impegnativo



Anello del Lago di Vico

 

Descrizione: il percorso che esalta le doti della mtb si svolge quasi interamente nella Riserva Naturale del Lago di Vico regalando viste incantevoli dai maggiori rilievi del posto e la possibilità per gli amanti del bird watching di usufruire di  postazioni dedicate.

L’escursione inizia dal parcheggio vicino il ristorante "La Bella Venere" su strada asfaltata e subito possiamo volgere lo sguardo alle rive del lago e le coltivazioni di Nocciole e Castagne che rappresentano un' eccellenza di questa zona. Dopo poco, ecco la possibilità di utilizzare, nella zona umida della riserva, di postazioni dedicate all’avvistamento della numerosa avifauna (falco di palude, gheppio, poiana, airone, folaga, germano reale).

Traversata, su sterrato, la zona di costa ricca di canneti si prosegue sulla strada che consente il periplo del lago. Le coltivazioni, già descritte, ora lasciano sempre più spesso  spazio al bosco del parco costituito da querce, faggi e splendidi castagni selvatici. Giunti ad un bivio, si percorre la strada che sale ripida verso la Cassia, immersa, sempre più all’ombra del bosco. Proseguiamo, dopo poco, su un' ottima sterrata (anche dopo forti piogge) che sinuosa giunge in cima al Monte Fogliano. Sempre nel bosco, si percorre ora un tratto in discesa molto divertente. Una parentesi su tratto  asfaltato ci porta  ad un bivio.  Si prosegue  su buon sterrato  con un saliscendi a mezza costa dove a tratti gli alberi si diradano lasciando il posto ad un  magnifico panorama (la sosta è d’obbligo). La sterrata ora picchia decisa, con fondo dissestato, verso le pendici del Monte  Venere, qui si incrocia il tratto finale su asfalto che porta al punto di partenza.

Caratteristiche tecniche: lunghezza km. 30 con altezza massima di mt. 965 del monte Fogliano e dislivello complessivo di circa 700 mt. La mtb è uno dei mezzi più indicati per entrare “in punta di gomme" nella  riserva consentendo di raggiungere molti punti d’interesse nella stessa giornata. Le difficoltà maggiori sono da ricercarsi nella salita che porta al monte Fogliano (sia nella parte asfaltata che in quella sterrata) e nell’ultima discesa verso il monte Venere. La prima andrà affrontata lentamente, senza strappi, godendo della splendida foresta che ci circonda. La seconda è da valutare attentamente non esitando a scendere e proseguire conducendo la bici a mano (non si sta gareggiando!). Ricordiamo di dare sempre la precedenza agli escursionisti a piedi. Spesso si percorrono tratti di carrarecce segnalati come sentieri della riserva naturale.

Come arrivare: Auto propria Strada Statale Cassia bis direzione Ronciglione Lago di Vico. Una volta raggiunto il lago seguire le indicazioni per il ristorante La Bella Venere

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Medio



S.Marinella- Monti della Tolfa

 

Premessa: l’escursione può iniziare da due punti di partenza. Con l’uso del proprio mezzo, da un parcheggio subito dopo lo svincolo della A12  (uscita per Tolfa). Con il treno dalla stazione di  Santa Marinella.

Descrizione: A seconda delle due opzioni di partenza il giro ha il suo reale inizio proprio a Santa Marinella considerando che il tratto della statale Aurelia può considerarsi come prologo o defaticamento finale, e consente di avere uno scorcio sullo splendido castello di Santa Severa. E’ un itinerario dedicato agli amanti della natura che da la possibilità di apprezzare questa particolare zona della nostra regione.

Ci inerpichiamo subito in direzione di Allumiere su strada asfaltata che ci aiuterà a salire più agevolmente vista la pendenza da non sottovalutare. Giunti ad una sterrata,  ci troveremo  proiettati in un'atmosfera Western, dove sarà facile incontrare al pascolo splendide mandrie di maremmane e di cavalli allo stato brado ma con lo sfondo del mare e dei monti della Tolfa che ci accingiamo a raggiungere.

Continueremo  a salire incontrando boschi  di querce e panorami dove l’occhio potrà perdersi seguendo il volo teso del Biancone. Nell’ultimo tratto la sterrata diventa asfaltata  accompagnandoci  fin sotto al monte della Tolfaccia. Dopo un breve tratto in piano inizieremo a scendere  nel querceto su sterrata  prima facile ma che poi, con la presenza di pietre, ci indurrà a prestare la dovuta cautela. 

Il nostro percorso  continuerà in discesa in posti incontaminati  regalandoci l’emozione di affrontare, in rapida successione, tre guadi. 

L’escursione volge al termine percorrendo ora la bella strada per Tolfa che in breve ci condurrà al punto di partenza. Se arrivati in treno ci porterà alla statale Aurelia che percorreremo fino alla stazione di Santa Marinella.

Caratteristiche tecniche: Lunghezza di circa 40 km percorsi per il 80 % su stradine secondarie e sterrate in buone condizioni. La salita da Santa Marinella è da affrontare con calma senza strafare poiché anche se la quota massima da raggiungere è di mt. 516, il giro non è corto e prevede un dislivello complessivo di 800 mt.

Si dovrà prestare attenzione, causa pendenza, pietre e terreno irregolare, ad una parte della discesa che porta ad imboccare la provinciale Tolfa – Santa Severa. Il tratto sulla statale Aurelia sarà  naturalmente affrontato facendo attenzione a sfruttare l’ampia banchina laterale. Il tempo di percorrenza previsto è di circa quattro, cinque ore.

Come arrivare: Auto propria autostrada Roma Civitavecchia (A12) uscita Santa Marinella. Treno Linea Roma Civitavecchia dalla stazione Roma Ostiense, Roma Trastevere, Roma San Pietro

 

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Impegnativo



Grande anello dei castelli romani

 

Premessa: il giro è dedicato a chi è solito andare in mtb e ha un buon allenamento

Descrizione: l’escursione inizia ammirando le splendide rovine del Tuscolo e godendo di un bel panorama sui luoghi che andremo a visitare, Rocca di Papa, Rocca Priora, i pratoni del Vivaro. Subito dopo, bisognerà fare attenzione ad un  breve tratto in ripida discesa  su sentiero che ci porterà a percorrere una sterrata agevole.  Con una serie di saliscendi, costeggiando il monte Salomone,  raggiungeremo Rocca Priora. 

Traversato un tratto del paese, con una veloce discesa su asfalto, ci troviamo a percorrere un breve tratto della via Tuscolana. Ci dirigiamo su stradine asfaltate e poi su buona sterrata,  verso la salita che ci condurrà a Rocca di Papa. Questo tratto, su asfalto, si snoda in uno splendido bosco.

Giunti a Rocca di Papa transitiamo sui “Campi di Annibale” che ci immettono in un tratto, di facile sterrato, immerso tra i castagni.

Si macinano km sempre circondati nel bel verde che dopo una serie di saliscendi ci porta ad una ripida discesa resa difficile dal solco provocato dal passaggio dei cavalli. Proseguiamo a tratti a piedi accompagnando la bici, ricordandoci che non stiamo gareggiando, fino a giungere alla fonte dell’acqua Franoa (non potabile). Ora il percorso si fa più agevole e dopo aver abbandonato lo sterrato e percorso un breve tratto  sulla Via Tuscolana,  raggiungiamo l’ultimo tratto del giro che sarà tutto in salita affrontando il monte Tuscolo e quindi al punto di partenza.

Caratteristiche tecniche : il percorso parte dalle rovine di Tuscolo (670mt. ) e si sviluppa su 30 km circa ma che racchiudendo  dure salite, saliscendi con strappi e discese tecniche che ci portano a valutare il giro come impegnativo, da affrontare con calma e in mezza giornata.

Come arrivare: Auto propria Via Anagnina direzione Grottaferrata. Diramazione per il monte Tuscolo

 

Vi aspetto e Buon divertimento

Impegnativo



Sulle orme del marchese del Grillo (Canale Monterano)

Convento di San Bonaventura
Convento di San Bonaventura

 

 

Premessa: il percorso  si svolge quasi interamente nella riserva naturale di Canale Monterano ed è un piccolo gioiello dedicato a tutti diviso in due gemme distinte: il giro in mtb e il percorso a piedi.

 

Descrizione: l’escursione parte dal piccolo paese di Canale Monterano e ha come mete: le rovine della vecchia Monterano e la cascata Diosilla.

La prima la raggiungiamo in mtb dopo un primo tratto di asfalto in saliscendi da non sottovalutare e da affrontare con rapporti molto agili, e con sterrato facile in discesa.

Ci appaiono dopo un breve stradino le rovine della vecchia Monterano ricca di storia, di bellezze architettoniche (la fontana del Bernini) e del fascino di città perduta. Il luogo fu scelto come set naturale per girare una delle scene dell’indimenticabile film "il Marchese del Grillo". Dopo la visita al sito lasciamo le bici per dirigerci a piedi verso la cascata Diosilla che raggiungiamo in circa mezzora. Il sentiero  sembrerà fare a gara con l’opera dell'uomo stupendovi con angoli di natura pregevoli come la zolfatara. Tornati alle nostre bike ci dirigiamo verso il paese di Oriolo e poi pieghiamo sulla strada che con  scorci panoramici ci porterà al nostro punto di partenza.

Caratteristiche tecniche: l’escursione ha la durata complessiva di circa tre ore e mezza. La parte in mtb non supera i 15 km  ma presenta  saliscendi da affrontare senza fretta.  Il sentiero a piedi dura circa un’ora e mezza e prevede una discesa iniziale che dovrà essere affrontata al ritorno con lo stesso consiglio dato per la bici.

Come arrivare: Auto propria SS2 Via Cassia direzione Viterbo. Treno per Viterbo dalla Stazione Roma Ostiense, Roma Trastevere, Roma San Pietro fermata Manziana-Canale Monterano

Vi aspetto e Buon divertimento

Facile

richiesta minima esperienza in mtb



Subiaco e i monasteri Benedettini

Monastera di Santa Scolastica
Monastera di Santa Scolastica
Monastero di San Benedetto
Monastero di San Benedetto

Premessa: il giro è facile ma dedicato a chi è solito andare in mtb e ha un discreto allenamento. Spesso, si sa, il maggior sforzo viene ricompensato con premi superiori alle aspettative.

Descrizione: la partenza è da Subiaco che ci accoglie con il suo arco trionfale e dove, in una piazzetta, lasceremo l’auto.

Il tratto iniziale, su asfalto, ci introduce subito nell’alto corso del fiume Aniene con il benvenuto dell’Imperatore Nerone che fece erigere una delle sue ville. Lo sguardo s'inizia a perdere sui monti Affilani e Simbruini, ricchi di una natura ancora incontaminata, con profili e scorci che fanno capire il fascino mistico del luogo che fu prescelto per edificare i monasteri di Santa Scolastica e San Benedetto, nostre mete finali.

Lasciamo la stretta via asfaltata e ci portiamo su di una sterrata facile che segue l’Aniene mirabile artista nel disegnare con tratti sinuosi la valle.   

Lo sguardo vaga dai pendii dei verdissimi monti, della Croce (1158 m) e delle Pianezze (1332 m), allo scorrere allegro del fiume. In un punto, l’Aniene, viene attraversato da un ponte che sembra portarci indietro nel tempo quando questi scenari erano la normalità.

Sulla nostra sinistra ecco, in alto, arroccata a 848mt. il paesino medievale di Jenne, vigile sentinella e meta agognata del giro. Proseguiamo fino a terminare la sterrata e lasciato il fiume, imbocchiamo, con un certo timore reverenziale, la strada asfaltata che sale ripida ma pedalabile al paesino. Scopriamo che la salita ci farà gustare il bosco e ci darà la possibilità di un altro punto di vista sulla bella valle e sul paesaggio circostante. Dopo un breve passaggio a Jenne, ci tufferemo in una discesa divertente, da condurre con attenzione e rallentando nel percorrere piccole gallerie e tornanti. In breve siamo alle porte degli splendidi Monasteri (possibilità di visita). Una volta ripartiti, sempre in discesa, ci ritroveremo in poco tempo ai nostri mezzi ,certo di un largo sorriso che si stamperà sul volto e che sarà molto difficile cancellare.

Caratteristiche tecniche: lunghezza circa 33 km con un dislivello di 500 m e un tempo stimato in quatto ore. Se le fredde cifre ci dicono che siamo di fronte ad un'escursione dove le salite maggiori sono facilmente pedalabili e su asfalto. Il tratto, su buon sterrato, lungo l’Aniene risulta privo di pericoli, non dobbiamo comunque sottovalutarlo. L’impegno fisico sarà sempre da considerarsi per una mezza giornata e una visita ai monasteri sarà d’obbligo.

Come arrivare : Auto propria Autostrada A24 uscita Vicovaro Mandela. Seguire la via Tiburtina fino al paese di Subiaco.

Vi aspetto e Buon divertimento

Medio



I Laghetti di Percile

 

Premessa: se amate la m.t.b. questa escursione rappresenta l’esempio di quello che avete sempre sognato.

E’ dedicato a chi è solito andare in mtb e ha un buon allenamento. Il punto di partenza è l’ampio parcheggio della stazione di Vicovaro Mandela.

Descrizione: dopo un breve prologo sulla Tiburtina Valeria ci dirigiamo verso Cineto Romano che raggiungiamo e oltrepassiamo rapidamente (l’asfalto lascia il posto ad una buona sterrata) per tuffarci nel parco Regionale dei Monti Lucretili regalandoci splendidi scenari e una natura sorprendente. L’area del parco infatti coincide con quello dell’aquila reale e la presenza del lupo è documentata. Nel 1998 si è anche riscontrata la presenza dell’orso Marsicano.
La salita, accompagnata prevalentemente da macchia mediterranea, nella prima parte del percorso è protagonista. L’attenzione si concentra anche sulla strada che a tratti risulta difficile. Vi ricordo che non siamo in gara e che intorno a noi possiamo godere di panorami magnifici.

Dopo un valico e affrontato un primo tratto di discesa ripido con alcuni tornanti ci possiamo rilassare e godere di boschi misti di querce, faggi fino a raggiungere con facilità lo splendido laghetto di Percile contornato dal caratteristico bosco di betulle (i laghetti sono due ma il più piccolo è celato alla vista dalla fitta vegetazione).
Il consiglio è quello di effettuare l’escursione in autunno dove il parco si tinge di mille colori pastello e le calme acque del laghetto creano con la natura una cornice impagabile.
A malincuore proseguiamo fino ad arrivare al paesino di Percile che ci accoglie con la piccola e incantevole chiesetta di S. Anatolia.
Seguiamo la bella vallata disegnata dal torrente Licenza che da il nome alla strada che percorriamo (via Licinese) e dopo aver passato il paese di Licenza si raggiunge in breve la villa del poeta latino Orazio che con le sue descrizioni ha permesso non solo di attribuirne l’appartenenza ma di facilitare notevolmente gli scavi della soprintendenza. Questa è l’ultima perla impressa nella memoria dopo questo splendido giro e che so per certo ci aiuterà ad affrontare meglio la settimana e ad aspettare con trepidazione la prossima escursione in m.t.b.

Caratteristiche tecniche: il punto di partenza, parcheggio della stazione di Vicovaro Mandela , si trova a 300 m mentre il valico che rappresenta il punto più alto dell’escursione è a 900 m , questi sono i due dati che ci fanno capire di poter e dover affrontare l’escursione con un buon allenamento ma si sa le soddisfazioni e le cose migliori della vita vanno guadagnate con il giusto impegno.
Non ci sono difficoltà particolari a livello di guida lo sterrato che s’incontra, tranne in alcuni punti, è buono e ampio.
La lunghezza del percorso si attesta sui 30 km che possiamo dividere praticamente in due parti dato che la prima parte, esclusi i primi km dopo la partenza, sono di salita fino al valico che fa seguito a una lunga discesa, tranne in alcuni tratti, al punto di partenza.

Come arrivare: Auto propria si consiglia da Roma l’utilizzo dell’autostrada A24 fino all’uscita di Vicovaro Mandela e seguire per un breve tratto, la Tiburtina Valeria, in direzione Subiaco. Si arriva al parcheggio (sulla sinistra) che troveremo di fronte alla stazione ferroviaria (Vicovaro-Mandela).

 

Vi aspetto e Buon divertimento

Medio

 



Alla scoperta di Martignano

Lago di Martignano
Lago di Martignano

Descrizione: l’escursione parte da un parcheggio vicino la chiesetta della S.S. Trinità presso Anguillara, su asfalto, per dirigersi subito verso il Parco Regionale di Bracciano e Martignano.

Questo ci suggerisce subito l’obiettivo del giro che è quello di farci conoscere angoli, prospettive e scenari di un parco che ai più risulta sconosciuto. Si attraversano, su sterrato le colline dei monti Sabatini che ci metteranno alla prova ma senza fretta ci si troverà (quota 326 m) di fronte ad una vista incantevole caratterizzata dai crateri dei vulcani, oggi laghi, di Martignano e Bracciano. L’emozione di una breve discesa ci fa ritrovare di fronte ad una porta scavata nel tufo dall’uomo. Le querce, nate sui suoi bordi, ci raccontano di quanto queste magnifiche sculture naturali siano aggrappate alla vita. In poco tempo raggiungiamo una terrazza che ci farà godere di un magnifico panorama su Martignano. Riguadagnato il bordo del cratere, su una facile sterrata, lo sguardo si perderà sull’altro lago e sui paesi di Anguillara, Bracciano e Manziana. Lo stradello traversa campi sfiora uliveti e con poche curve e una discesa divertente ci farà raggiungere l’incrocio con la strada asfaltata che corre intorno al lago di Bracciano. Le bici scorrono veloci verso la fine del giro ma ecco Anguillara con il caratteristico torrione, il borgo antico che specchiandosi sulle calme acque ci regalerà l’ultima emozione.

Caratteristiche tecniche: L’escursione è da considerarsi adatta a tutti dato che la lunghezza è di 25 km con l’altezza minima di 130 m e la massima da raggiungere di mt. 326. Il dislivello complessivo è di circa 320 m. La mtb risulta uno dei mezzi più indicati per entrare “in punta di gomme” nel parco,  facendoci raggiungere molti punti panoramici e consentendoci di visitare il borgo antico di Anguillara Sabazia (precluso al traffico automobilistico). Le difficoltà maggiori sono da ricercarsi nella serie di dossi che s’incontrano nella prima parte del percorso. Questi sono semplicemente da affrontare lentamente e lasceremo al nostro metro di giudizio la possibilità di condurre a mano la bici .

Come arrivare: Auto propria SS2 Via Cassia direzione Viterbo. Treno per Viterbo dalla Stazione Roma Ostiense, Roma Trastevere, Roma San Pietro. Fermata Anguillara Sabazia.

Vi aspetto e Buon divertimento

 

Facile

richiesta una minima esperienza di mtb



Sulle Orme di Francesco e la Via Francigena (Parco di Veio)

Descrizione: passato il paese di Formello la provinciale offre un comodo slargo adatto al parcheggio delle auto. Da qui dopo poche centinaia di metri ci tuffiamo subito nel Parco di Veio che ci accoglie con l’abbraccio delle sue querce. Lo sterrato è facile e divertente. Usciamo momentaneamente dal bosco che si apre, improvviso, su di un’ampia radura che guarda verso Roma.

Rientrati nel bosco  dopo una salita breve ma che ci costringerà a condurre la bici a mano per pochi metri, ci troviamo su di un altro punto panoramico. In poco tempo incontriamo Sacrofano che passiamo velocemente per trovarci in uno scenario bucolico. Qui è facile incontrare cavalli e bestiame allo stato brado che si abbeverano in un bel fontanile. Alterniamo sterrate a brevi tratti di asfalto esaltando, così, le doti della mtb. In breve siamo su di un tratto della via francigena che ci conduce, velocemente, al piccolo e splendido  Santuario della Madonna del Sorbo. Da qui il nome di questa parte del parco dove  Il fiume Cremera e la sua valle caratterizzano il percorso. Con una piccola deviazione  giungiamo allo spettacolare salto d’acqua con i ruderi, testimonianza della presenza in epoche remote, di un mulino. Passato questo magnifico paesaggio, ci arrampichiamo su di una collina che ci porta all’ultimo punto panoramico sul parco e passato un pascolo con attenzione traversiamo in discesa un bosco che ci porta al guado di un piccolo ruscello. Sulla sponda opposta  una magnifica quercia sembra attenderci per darci un ultimo saluto da questo sorprendente parco alle porte di Roma.

Caratteristiche tecniche: lunghezza di circa 30 km e  dislivello di 650 mt. Percorso senza gradi difficoltà di guida con alcuni strappi da fare senza fretta e dove necessario accompagnando la bici a mano.

Come arrivare: Auto propria percorrere la SS2 Veientana , uscire a Formello e proseguire sulla provinciale 12a formellese nord.

 

Vi aspetto e Buon divertimento

Medio



Barbarano – Civitella Cesi – S. Giovenale

Premessa: il percorso si svolge quasi interamente nel Parco Naturale Regionale Marturanum ed è un gioiello dedicato a tutti. L’escursione coniuga vere e proprie perle archeologiche e naturalistiche con paesi che sono autentiche macchine del tempo.

Descrizione: partiti da un comodo slargo che troviamo prima di entrare a Barbarano, ci immergiamo subito nel Parco Marturanum con la sua natura prorompente e le sue dolci colline argillose. Risulta subito facile procedere su sterrate perfette e la fontana Sgrulla sembra darci il benvenuto ufficiale. Lo sguardo continua a posarsi alternandosi sul magnifico bosco e  sui panorami ampi che si aprono improvvisi. La strada risulta divertente e mai impegnativa facendoci arrivare in breve alla splendida Civitella Cesi. Unica frazione del comune di Blera, il borgo medievale ci accoglie con la sua porta e il piccolo castello. Da qui la vista è rapita dal bellissimo panorama sulla valle sottostante. Come molti dei paesi caratteristici di questa parte del Lazio si trova su di uno sperone tufaceo dove le tombe etrusche, ai piedi del paesino, sono state fin dal medioevo usate dall’uomo come grotte per la conservazione del cibo o riparo per gli animali.

Dopo la breve visita eccoci a percorrere uno stradello che ci farà apprezzare al meglio la meta appena lasciata e che improvvisamente seguirà quella che era una antica via etrusca.  L’emozioni si susseguono, scendiamo infatti dalle bici per precauzione, si tratta di pochi metri, ed ecco il guado del torrente Vesca. Affrontato un piccolo strappo, la fatica sarà ampiamente ricompensata. Siamo arrivati al sito di San Giovenale con esempi di varie tipologie di tombe etrusche e con i ruderi dell’antico castello. Ripreso il cammino sempre su buona sterrata, dopo poco, eccoci a percorrere il vecchio tracciato della ferrovia Capranica - Civitavecchia. In breve, come fantasmi, si presenteranno le vecchie stazioncine di Civitella Cesi e di Blera, che dopo essere state testimoni dell’andirivieni e la fretta di tanti passeggeri, ora accolgono la calma e una fitta vegetazione. Sono gli ultimi km ricchi di fascino e che ci regaleranno un’ultima preziosa sorpresa, la visita di Barbarano Romano. Con poche pedalate, passata la porta romana, si riesce a cogliere tutta la bellezza di questo scrigno intatto con le sue mura fortificate e l’originale nucleo medievale. Da non perdere sarà l’affaccio sulla splendida gola del Biedano.

Caratteristiche tecniche: percorso adatto a tutti. La lunghezza è di circa 30 km. Dislivello totale 400mt, con altezza massima di 350mt e punto più basso di 140mt. Difficoltà di guida assenti ad eccezione di un breve tratto da fare conducendo a mano la bici. Per i più agguerriti si può tentare il guado del Vesca facendo attenzione a valutarne la portata del torrente.

Vi aspetto e buon divertimento

Facile 

richiesta minima esperienza in mtb

 

 



Collepardo e la Certosa di Trisulti

Premessa: l’escursione, di tipo montano, è stata aggiornata nel 2023 e dà la possibilità di compiere due versioni: la più corta, medio/impegnativa e quella completa impegnativa. La nostra regione anche in questa parte del territorio sembra voler dare il meglio di sé, esaltando la spiritualità che trova la sua massima espressione nella splendida Certosa di Trisulti. La natura regala panorami mozzafiato e la suggestiva Valle dei Santi (e il pozzo d’Antullo nella tipologia impegnativa). Attenzione ai possessori di E-Bike: sono presenti tratti complicati di sentiero dove è più difficile il passaggio rispetto alle mtb classiche.(spiego dettagliatamente in descrizione)

Descrizione: partiti dal parcheggio all’ingresso di Collepardo (580 mt), ci dirigiamo in discesa seguendo la via per le grotte di Collepardo dette anche dei bambocci o della Regina Margherita (Consiglio la visita a fine giro). Giunti nel fondo valle (470 m) segnato dal fiume Cosa, affluente del Sacco, s’inizia una lenta ma agevole salita sull’altro versante. In breve sarà sempre più evidente la morfologia del Canyon alla cui sommità si affaccia il Paesino appena lasciato. Il percorso inizialmente su asfalto cede presto il passo ad un ottimo sterrato. La pendenza rimane sempre facilmente pedalabile dando la possibilità di godere del magnifico paesaggio offerto dai Monti Ernici che segnano il confine tra Lazio e Abruzzo. Si procede verso Civita con tracciato a ferro di cavallo e passata la chiesa di San Nicola, a circa 840 m, inizia una veloce discesa fino all’inizio del sentiero Capo fiume Cosa (700 m). Si risale passando prima il monastero dedicato a San Domenico per arrivare poi alla Certosa di Trisulti a 834 m. Il complesso monastico rappresenta un vero capolavoro artistico, incastonato in una natura incantevole. La famosa farmacia con affreschi in stile pompeiano, il refettorio, il palazzo di Innocenzo III, la chiesa di S. Bartolomeo con affreschi del Balbi e la biblioteca, sono gli splendidi ambienti che caratterizzano questo sito. Con gli occhi e ancora pieni delle bellezze appena visitate, ci si rifornisce alla fontana e si ridiscende rapidamente seguendo la strada appena fatta per entrare con sterrato nel canyon del Cosa. Questa meravigliosa gola, creata dallo scorrere del fiume, si snoda tra pareti strapiombanti, per circa 4 km. Il fiume, in questa parte a carattere torrentizio, è un susseguirsi di cascatelle, pozze e piccoli ponti in legno che ne attraversano le acque cristalline. Si segue il sentiero della Valle dei Santi che nella parte centrale, impegna con tratti in stile ciclo alpinistico! Sono passaggi in cui si deve spingere o imbracciare in spalla la bici a causa del sentiero stretto e ripido che in caso di e-bike risulta più gravoso per il peso maggiore. Senza fretta si arriva ad un monolite di roccia detto “aquila pietrificata” che chiude il sentiero a 519 m. Da questo punto si risale, con ultima salita di poco più di un km, fino a Collepardo dove la visita al centro storico e alla terrazza sulla valle percorsa chiudono l’escursione medio/impegnativa.

(Da Collepardo per la chiusura del giro impegnativo)

Da qui la possibilità, per chi lo voglia, di prosegue con l’ultima parte del giro che a questo punto diventa impegnativo per il maggior dislivello da compiere (circa 1000 m). Lo strappo finale diventa una vera e propria salita impegnativa di 4 km che raggiunge e supera il Pozzo d’Antullo. Una sosta per ammirare la voragine senza eguali in Europa è d’obbligo. La sua formazione deriva dallo sprofondamento del tetto di un’antica grotta carsica. Le caratteristiche naturali ci indicano una profondità di 80 m e una circonferenza di 300 m. La leggenda vuole che sulla superficie ci fosse un'aia il cui padrone, di nome Antullo, assieme ad alcuni contadini si permise di trebbiare il grano proprio nel giorno dell'Assunta, giorno sacro, e che il terreno fosse sprofondato proprio per punire quei contadini ed il loro padrone miscredente. Di sicuro in passato, i pastori, sfruttarono questo recinto inaccessibile ai predatori, calando le pecore in primavera per poi recuperarle all’inizio dell’inverno. Dopo la breve sosta, la strada continua a salire per giungere ad un incrocio a circa 745 m. e si piega in falso piano su sterrata nel bosco fino ai 770 m. Da qui in breve si affrontata una facile discesa che passa la chiesetta dedicata alla Santissima Trinità per arrivare al centro storico di Collepardo e alla terrazza sulla valle percorsa chiudendo questa fantastica escursione.

Caratteristiche tecniche: le due tipologie di percorso offerte hanno in comune la parte impegnativa del sentiero della Valle dei Santi.

 1) Percorso di tipo montano medio/impegnativo nella versione più corta. Dislivello di circa 750 m. per 24 km. Presenza di 3 salite: la principale di circa 12,5 km, della centrale di 2 km e della finale di 1,3 km.

2)    Percorso completo di tipo montano impegnativo con dislivello complessivo di circa 1000 m per 31 km. Presenza di 3 salite: la principale di circa 12,5 km, della centrale di 2 km e della finale di 4 km.

 

Vi aspetto e Buon divertimento

Impegnativo



Tra il Bosco di Trevignano e Sutri

Premessa: questa escursione rappresenta l’occasione per chi vuole buttare, letteralmente, il cuore oltre l’ostacolo. Con un discreto allenamento si può affrontare tranquillamente questo giro di media difficoltà, dove, le salite sono progressive e mai proibitive così come le discese.

Tutto ciò, unito alle meraviglie che attendono il biker lo rendono appetibile  a chi vuole provare a cimentarsi con un livello di difficoltà maggiore senza il timore di trovarsi di fronte ad ostacoli insormontabili.

Descrizione: si tratta di una dell’escursioni più complete da ogni punto di vista. Storia, architettura, natura si fondono nell’arco di 30 km. Partiamo da un comodo parcheggio sito poco prima di Sutri. Iniziamo su asfalto dirigendoci verso il parco regionale di Bracciano e Martignano accompagnati da splendidi noccioleti.

Saliamo di quota ma in maniera graduale con le coltivazioni e i maneggi che lasciano il posto alla flora del parco. Questa  è caratterizzata dalla presenza di castagni, cerri e da una magnifica faggeta. Salendo ancora iniziamo a scorgere, nel fitto bosco, il lago di bracciano e precisamente il lato che ospita Trevignano. Siamo nella selva che sovrasta la frazione di Vicarello, su ottimo sterrato, dove solo in corrispondenza di risorgive e di un fontanile troviamo tratti con fango. Lo sguardo si perde nel verde e in autunno nei colori tenui della stagione. La strada è varia con curve sinuose  e saliscendi che assecondano la morfologia del terreno. Senza accorgerci ci stiamo dirigendo verso Bassano Romano uscendo dal parco che comunque non lasceremo subito ma che  continueremo per lunghi tratti a costeggiare.

Lasciamo il bosco e passata una chiesetta in poco tempo siamo al parcheggio di partenza che superiamo e con facilità disarmante eccoci proiettati  prima in epoca preromana nella necropoli etrusca che corre lungo la via Cassia e poco dopo nello spettacolare anfiteatro Romano di Sutri. Questo si svelerà  quasi improvvisamente visto che risulta edificato quasi completamente scavato nel tufo. Le sorprese non finiscono e dopo poche centinaia di metri, sempre in sella alle nostre bici, ecco la gemma dell’escursione  il cosiddetto Mitreo. Semplicemente unico: tomba etrusca, tempio pagano dedicato al dio Mitra e chiesa cristiana dedicata a San Michele Arcangelo e poi alla Madonna con il Bambino (S. Maria del Parto). Questo scrigno racchiude 2.600 anni di storia che non possono che meravigliarci. Dopo aver visitato questi splendidi monumenti un caffè nella piazzetta centrale di Sutri ci aspetta. Siamo in uno dei paesi medievali della Tuscia  monumento e perla anch’esso di questo splendido giro. Tornati in sella seguiamo la via principale del paese che con una veloce discesa ci porta fuori dalle sue mura e percorsa una ciclabile che fiancheggia la Cassia siamo al punto di partenza.

Caratteristiche tecniche: escursione di media difficoltà dovuta al dislivello complessivo di 650 mt. La lunghezza è di 30 km. Il percorso  non presenta difficoltà di guida dato che lo sterrato risulta ottimo e solo in alcuni punti con presenza di fango. Le salite sono progressive e mai proibitive così come le discese. Solo in una parte di una strada asfaltata, in discesa, occorrerà fare attenzione a dove far correre la bici.

 

Vi aspetto e Buon divertimento

Medio



La Via degli Inferi e la Necropoli di Cerveteri

Premessa: l’escursione è suddivisa in due parti distinte, quella in mtb e quella a piedi. Si tratta di percorsi  facili adatti a tutti anche alle famiglie con minori e che si svolgeranno in un sito “UNESCO”.

Descrizione: il giro parte dal parcheggio dedicato alla “necropoli  della banditaccia” di Cerveteri.

Occorreranno poche decine di metri per capire di essere in un luogo speciale e le nostre bici ci aiuteranno a scoprire lo splendido complesso sepolcrale sito in un contesto naturale unico. L’arte e la natura si compenetrano con querce che fanno parte ormai dei monumenti e quando ormai la nostra mente si sarà abituata a ciò che la circonda ecco che lo stupore ci invaderà di nuovo, siamo infatti arrivati a percorrere la cosiddetta “Via degli Inferi”. Inutile descriverla e lì che vi aspetta.

L’escursione prosegue, dopo aver superato un piccolo dosso e accompagnato le nostre bici a mano (pochi metri), su una sterrata agevole dove lo scenario cambierà radicalmente. Siamo ora in un ambiente aperto dove il bosco è a ridosso dei monti e l’incontro con le mandrie di maremmane è scontato. In breve ci troveremo a percorrere un bosco di querce soggetto al taglio mirato coniugando l’esigenza dell’uomo con la natura e dopo qualche km incontreremo uno slargo dove poter lasciare le bici. Da questo punto inizierà la parte di trekking che seppur semplice sarà anch’essa appagante. Camminiamo su una strada etrusca-romana  poi medievale scavata nel tufo che seguendo gli antichi tracciati collegava Cerveteri con Castel Giuliano.

Meta del nostro peregrinare nel bosco sarà un ponte romano detto degli “Austriaci” che aiutava e aiuta ancora oggi  ad attraversare un piccolo rio che alimenta il fiume Vaccina con le sue cascate protagoniste di un'altra uscita (Sasso-cascata di Castel Giuliano).

Piano piano torneremo sui nostri passi e dopo aver ripreso le mtb andremo a seguire la sterrata poi strada romana con tracce di  antiche mura e in poco tempo saremo nel pregevole centro storico  di Cerveteri. La rocca, la bella piazza  con la chiesa di Santa Maria Maggiore, le  case che conservano tutto il fascino di un piccolo scrigno medievale sono li ad aspettarci. Dopo esserci affacciati a vedere il mare dai bastioni delle antiche mura e rifocillati con le prelibatezze dell’ antico forno ci dirigeremo rapidamente verso la fine dell’escursione. A questo punto potremo approfittare per visitare la parte più pregevole e conservata della necropoli di Cerveteri.

Caratteristiche tecniche: Lunghezza percorso in bici circa 16km. Lunghezza percorso trekking 1km. Dislivello totale 350mt. Tempo dell'escursione 3h (esclusa l'eventuale visita alla necropoli)

 

Vi aspetto e Buon divertimento

 

Adatto a tutti



Valle del Treja e Calcata

Borgo di Calcata
Borgo di Calcata

Premessa: l’escursione, a differenza di quasi la totalità di quelle da me proposte, si svolge praticamente facendo la spola tra i due paesi di Campagnano e Calcata. Vi assicuro che gli scenari offerti nei due sensi non potranno che stupirvi.

Descrizione: Partiamo dal piccolo paese di Campagnano Romano traversando la porta monumentale che da accesso al centro storico (precluso al traffico). Seguiamo il corso che dopo poco ci da la possibilità di percorrere un lungo tratto della via francigena. Siamo nel Parco di Veio che annovera tra le sue gemme la valle del Treja (anche questa eletta a parco)

La strada scende ripida giù dal paesino ma su asfalto praticamente perfetto. Seguiamo la strada che segue la valle e dopo i primi km tra vecchi casali iniziamo una serie di saliscendi con tratti in sterrato e asfalto. Un breve strappo e ci troviamo in cima ad un colle. La vista è magnifica, Il monte Soratte si staglia come un’isola sulla piana del Tevere, scorgiamo le forre che si diramano dalla Valle del Treja e in fondo la Sabina e i Lucretili. 

Ora si scende ma dopo un tornante notiamo una scalinata che s’inerpica, dritta, tra rocce scoscese. E’ un invito che assecondiamo e una piccola ma sorprendente necropoli etrusca ci aspetta. Da qui, tra le fronde di alberi maestosi, vediamo la nostra prossima meta la piccola Calcata. Lasciamo la comoda sterrata per seguire la parte più selvaggia di questo nostro peregrinare nel parco. Siamo sul ciglio di una forra protetta da un corrimano e scendiamo lentamente godendoci lo spettacolo. Raggiunto il torrente (parte dei tanti che confluiscono nel Treja) ne seguiamo il percorso fino a sbucare sulla provinciale. Iniziamo a risalire e in breve eccoci alla piccola gemma del nostro giro, Calcata con il suo borgo medievale intatto.

Ci accoglie la piazzetta con la chiesa dedicata al SS. Nome di Gesù e la curiosità ci spinge a perderci tra i minuscoli vicoli con i piccoli negozi e dove la vista sulla valle del Treia è imperdibile. Siamo pronti a tornare a Campagnano tralasciando il sentiero percorso poco prima e risalendo sull’ ottimo sterrato della via francigena. Incontriamo il “tempio di monte li santi” e aggiriamo il colle fino a ripercorrere la strada fatta all’andata ma cambiata la prospettiva scopriamo il paesaggio da altre angolazioni.

E ora dove siamo finiti? Questa è probabilmente la nostra reazione quando, dopo un piccolo dosso, siamo catapultati nel rombo e alle sfide contro il tempo dei piloti che sfilano nel circuito di Vallelunga intitolato a Taruffi. Lo so, qualcuno storcerà la bocca ma si vede una bella curva e sarà molto difficile non soffermarci ad aspettare qualche bolide affrontare e percorrere quel tratto al limite. Siamo al termine del nostro giro che ci ha regalato tante emozioni e raggiungendo l’obiettivo a cui tengo che è quello di unire arte, storia, natura praticando sport.

Caratteristiche tecniche: la lunghezza di circa 30 km, con dislivello complessivo di circa 500 mt e un tratto in sentiero con via obbligata, ci regala un percorso di media difficoltà che può , con le dovute cautele, essere affrontato da tutti. E’ un’ottima possibilità per chi voglia salire il gradino della difficoltà e aprirsi a tutta un’altra serie di escursioni.

Vi aspetto e Buon divertimento

Medio



Roma tra l'Appia antica e il parco della Caffarella

Premessa: percorso facile, ottimo per chi vuole avvicinarsi alla mtb (tratti di pavé, sterrato e di lastricato romano fanno preferire questo tipo di bicicletta); dedicato a chi vuole farsi sorprendere da luoghi che spesso solo la città eterna riesce a celare.

Descrizione: La partenza è prevista dalle terme di Caracalla presso l’entrata del complesso di atletica del CONI, di fronte alla FAO e al Circo Massimo. Ci facciamo accompagnare da un tratto di ciclabile ammirando le monumentali rovine delle terme dirigendoci verso l’Appia antica, nel tratto chiuso al traffico. Traversata la Cristoforo Colombo eccoci immersi in una delle strade più affascinanti e ricche di storia della nostra Italia. Passata la Chiesa di San Sebastiano, l’arco di Druso e  Porta San Sebastiano, uno degli accessi meglio conservati all’antica Roma e sede del "Museo delle mura", continuiamo verso le catacombe di San Callisto. Passiamo il fiume Almone (possibilità di visitare il sito ai più sconosciuto) e ci dirigiamo ed entriamo nel  Parco della Caffarella. Su buona sterrata incontriamo il “Ninfeo Egeria” accessibile attraverso una piattaforma metallica (il passaggio stretto ci obbliga a rispettare i pedoni portando a mano la bici).

Proseguiamo  verso il “Bosco sacro” e ci troveremo ad ammirare il Mausoleo di "Cecilia Metella" (una delle mete della gita)   da una prospettiva particolare. Usciti dal parco,  facendo attenzione ad un  breve tratto nel traffico, riprendiamo l’Appia antica con il tipico lastricato e dopo aver incontrato varie tombe monumentali proseguiremo nel complesso di San Callisto (possibilità di visita) e facciamo ritorno verso il nostro punto di partenza passando per la splendida chiesa di San Giovanni a porta latina.

Caratteristiche tecniche: La lunghezza  del giro è di circa 20 km con un solo strappo verso il "Bosco sacro" ma il numero di siti e possibilità di visite consiglia di effettuarlo anche in più di mezza giornata.    

Vi aspetto e Buon divertimento

Adatto a tutti